Che il mondo sia storto è risaputo. Della sua "fine" letteraria ne ha scritto mirabilmente Mauro Corona, nel 2010. Ma quale può essere la sua capitale? Dove si può collocare il cosiddetto "ombelico" del mondo storto?
In realtà, non occorre andare troppo lontano. La culla della civiltà occidentale è la Magna Grecia, quindi l’ombelico non può essere troppo lontano da lì. Al netto delle teorie darwiniane, dovremmo trovarci su per giù da quelle parti. Colonia più colonia meno, tra Sibari e Locri.
In
verità, ci si mette di più a scrivere il processo mentale che a trovare il
cosiddetto ombelico del mondo storto. Perché esso, ne sono sicuro, si colloca –
senza nemmeno scomodare archeologi, antropologi e compagnia cantando – nei
territori della provincia di Vibo Valentia. E poco importa se ci toglieranno lo "status" di provincia: noi ne guadagniamo una capitale! Vibo Valentia, capitale del mondo
storto... Benvenuti, quindi, nell’ombelico del mondo storto.
Un
mondo in cui la cicuta è pasto quotidiano. Ma solo per la popolazione, non
certo per gli “eletti”. Questi ultimi pasteggiano a pesce fresco servito in
ristoranti top e raffrescano le proprie terga in acque ossigenate
meccanicamente.
Vibo
Valentia, un luogo in cui la politica idrogenata è pratica quotidiana e quanto prima - magari, non appena sbloccheranno quei fondi europei sospesi per "gestione clientelare ed incapacità di pianificazione" - sarà elevata a disciplina olimpica.