martedì 2 novembre 2010

uno squarcio di normalità

Uno squarcio di normalità. Quale interpretazione dare, altrimenti,  all’ordinanza n.19/2010 (http://www.comune.pianopoli.cz.it/index.php?action=index&p=349) del sindaco di Pianopoli, Gianluca Cuda, che ordina “di sospendere, con effetto immediato, il transito degli automezzi, provenienti dalla Regione Campania, sulla viabilità di accesso all’impianto della discarica sita in località “Gallù-Carratello” del Comune di Pianopoli”? Uno squarcio di normalità che scalfisce il muro di arrogante silenzio eretto dall’ ufficio del nostro Bravo Governatore/Commissario Straordinario Giuseppe “Scoopy doo” Scopelliti. Uno squarcio di normalità, che rimette gli interessi della comunità in cima alla lista delle priorità. Interpretandone le oggettive (e documentate) preoccupazioni. Come è giusto e normale che sia.

Perché il punto è principalmente questo: non credo sia una contrapposizione. Né istituzionale né politica. Ma, piuttosto, una legittima richiesta di chiarimenti, a chi di dovere, su un’ordinanza poco chiara, raffazzonata e pressapochista, che – al di là della profusione “tattica” di aggettivi e/o definizione di parte e di comodo, al semplice scopo di …indorare la pillola – sembra palesemente più sensibile a interessi diversi da quelli della comunità calabrese.
Nel dissesto idrogeologico lessicale della politica calabrese, una semplice ordinanza del sindaco di paese di nemmeno 2500 abitanti diventa un mattone di dignità. In un mondo politico calabrese, in cui troppi (e il nostro BG/SC “Scoopy doo”, purtroppo, non si dimostra diverso) fingono di attingere dal profondo quando in realtà pescano nel torbido, l’emergenza delle emergenze è quella che sarebbe un complimento definire semplicemente omertà istituzionale: l’ostinata mancanza di comunicazione.
Esprimere dubbi, perplessità, chiedere chiarimenti, evidentemente dev’essere visto, dai nostri amministratori regionali, come un fattore di debolezza. Allora, si tace. Piuttosto, si trama. Si cerca di indorare la pillola. Ed è qui che si trasforma la presunta debolezza in…ignoranza. Perché si ignora la realtà odierna, fatta di persone normali che hanno a cuore le sorti della propria regione, che non sono “sudditi” ma interlocutori di chi ci amministra. Persone che, nonostante tutto (nonostante voi, cari amministratori più inetti che eletti), resistono alla “normalizzazione” delle coscienze. E lo fanno utilizzando gli strumenti che hanno a disposizione, a partire dalla comunicazione e dal web. Perché hanno capito che “vivi e lascia vivere”, in Calabria, spesso significa farsi morire.

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