Ieri, a Roma, si è svolto un incontro
ad alto livello presso il Ministero dello Sviluppo, in cui, alla presenza delle
più elevate e autorevoli (?) personalità politiche ed istituzionali del
territorio, si dovevano trovare soluzioni per lo sviluppo sostenibile ed il
futuro economico, sociale ed ambientale di Vibo Valentia e della
Calabria.
A questo attesissimo incontro, il nostro
Presidentissimo SuperPippo Scopelliti si era preparato radunando a sé
ogni sorta di rappresentante politico e sindacale del vibonese ed inebriando i
cuori e le menti (?) con proclami del tipo: “Spezzeremo le reni agli
ingrati invasori bergamaschi!”
Ebbene, a quanto pare, nella vitale
riunione romana il nostro SuperPippo Scopelliti si è esibito –
probabilmente, nel bieco tentativo di emulare il suo mentore in disuso – in una
mirabolante quanto stucchevole prova da maneggione e imbonitore di
piazza. Promettendo cementificazione a go-go; lasciando, così, intravvedere
chissà quali e quante opportunità di sfruttamento e speculazione a chi gli
stava seduto difronte.
Non una parola, però, è stata spesa per
il benessere e lo sviluppo sostenibile della Comunità e del territorio. Né a
quel tavolo, né nei comunicati stampa istituzionali che ne sono seguiti.
Anzi, i comunicati stampa – in
perfetto stile “Settimana INCOM” - sono stati tutto un riportare slinguazzante
di ciò che ha detto il Presidente SuperPippo Scopelliti, capo della
delegazione che, senza eccessivi sforzi di fantasia, si può tranquillamente
definire la “Banda Bassotti” vibonese. Quella “Banda”, cioè, che sta
depredando il territorio e la popolazione vibonese perfino della propria
dignità, oltre che dell’equilibrio socio-economico e ambientale.
Il Presidente ha detto questo; il
Governatore ha detto quest’altro; il Sindaco, poi, non ne parliamo:
felicissimo…; il Senatore: ah!, che bello café… Davanti a cotanta profusione di
decise e risolutorie dichiarazioni, però, una domanda sorge spontanea: ma, dopo
tutte queste belle parole e tale e tanta “compattezza dimostrata dalla classe
dirigente a tutti livelli”, cosa devono avergli risposto le controparti?
Certamente, nulla di positivo. E
tanto è bastato a mantenere immutata la “vicenda” Italcementi, se non concedere
alla controparte anche lo smantellamento della protesta dei lavoratori.
Soprattutto, tanto è bastato per far
dichiarare al nostro SuperPippone Scopelliti la sua unica, vera
preoccupazione: “La Calabria non è disponibile a far ricadere sulla sua
classe dirigente politica scelte che non le appartengono”. Che è un po’
come dire: se la questione Italcementi non conviene elettoralmente, io me ne
lavo le mani…. Azz! Complimenti vivissimi, signor Bravo Governatore!
Soprattutto da parte dei lavoratori vibonesi e dei cittadini tutti!
Del resto - pur riempendosi la
bocca di slogan come “Boia chi molla!” -, storicamente la sua parte politica
non si è mai distinta per la lotta, bensì per i tradimenti…
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